“… Devi impegnarti in prima persona, riappropriandoti di te stesso. È un vantaggio al quale non puoi
rinunciare…”
“… Devi impegnarti in prima persona, riappropriandoti di te stesso. È un vantaggio al quale non puoi
rinunciare…”
“… Devi impegnarti in prima persona, riappropriandoti di te stesso. È un vantaggio al quale non puoi
rinunciare…”
Cosa fare dopo aver conseguito la prima laurea? Le alternative sono diverse e la scelta di una strada piuttosto di un’altra dipende da attitudini personali, possibilità, età e relative esigenze ad essa legate. In ogni caso, mai crogiolarsi nel successo.
La laurea di primo livello rappresenta un traguardo prestigioso, tagliato il quale si può essere però assaliti da dubbi. Vestitisi per la prima volta della corona d’alloro, molti studenti iniziano a coltivare incertezze, non sapendo se la scelta migliore sia quella di proseguire nel processo di formazione, o se invece sia più opportuno sondare le possibilità offerte dal mondo del lavoro. Dubbi che si possono fugare partendo da un presupposto molto chiaro: la laurea di primo livello, punto nevralgico da cui si irradia ogni decisione futura, è un titolo consolidato, la cui acquisizione non va sottovalutata. Tenuto questo ben a mente, si può partire con l’analisi delle opportunità a disposizione di ogni nuovo dottore.
Nell’immaginario di molti, la scelta più naturale è continuare con gli studi universitari; proseguire quindi il cammino accademico che porterà, dopo due anni, al conseguimento della laurea magistrale. In merito a questo discorso, vanno però fatte alcune precisazioni. Innanzitutto bisogna riconoscere che, molto spesso, i programmi di studi magistrali propongono null’altro che una rivisitazione, seppur più analitica, delle materie apprese nel triennio precedente. In ragione di ciò, allo studente che intende proseguire il sentiero universitario potrebbe tornare maggiormente utile l’iscrizione ad un corso di laurea che preveda lo studio di materie non strettamente legate a quelle del primo livello, preferendo dunque indirizzarsi verso discipline che vadano ad integrare quelle già approfondite.
Il master è un percorso di studi post universitario che offre allo studente una conoscenza molto approfondita su una delle discipline studiate in ambito accademico. Esso permette ai neolaureati di avvicinarsi al mondo del lavoro mediante l’effettuazione di stage e tirocini in collaborazione con una pluralità di aziende. Molto ambito dagli studenti, poiché assicura un altissimo tasso di occupazione già ad un anno dal conseguimento, il master può celare l’insidia costo. Con prezzi che, generalmente, oscillano da un minimo di mille fino ad un massimo di venticinque mila euro, questa scelta è difficilmente realizzabile per studenti che non navigano nell’oro. Ad essi, però, può venire in aiuto un sistema di borse di studio che copre in maniera totale o parziale i costi di spesa.
Altra possibilità è rappresentata dai Corsi di perfezionamento, che hanno durata variabile e che si concludono con un attestato di partecipazione. In molti casi permettono di accumulare crediti utili ad accrescere le proprie chance di assunzione nei concorsi pubblici. Altrove abbiamo parlato in maniera estesa delle differenza tra corsi post-laurea.
Non dimentichiamoci, però, dell’esistenza di percorsi universitari che, già dopo i primi tre anni, permettono di intraprendere la carriera professionale. Si pensi, ad esempio, agli studi relativi alle scienze naturali, specie la chimica, od a quelli afferenti la tecnica, ove talvolta è riconosciuta la possibilità di iscrizione agli albi professionali già al conseguimento della laurea di primo livello. In ipotesi simili, la scelta dello studente può dunque volgere verso l’inizio di una carriera professionale o, quantomeno, verso la possibilità di verificare se le proprie competenze siano sufficienti per muoversi da protagonisti sul palcoscenico del lavoro.
C’è anche chi, ottenuta la laurea di primo grado, decide di mettersi in gioco in altra modo, di testarsi in una dimensione diversa da quella accademica. Ecco perché alcuni giovani dottori, terminato il triennio, decidono di affinare la conoscenza di un idioma straniero, dedicandosi mente e cuore ad un corso di lingue, o di approfondire le nozioni web, acquisendo una delle tante certificazioni informatiche presenti sul mercato.
Non da meno è da apprezzare la decisione di coloro i quali, deposta la corona di alloro, preparano i bagagli, salutano la propria comfort zone, e si mettono alla prova trascorrendo un periodo all’estero. Un’esperienza di certo altamente formativa sotto il profilo umano, che permette di affinare quelle soft skills e quell’attitudine al problem solving tanto ricercate dalle aziende interessate non soltanto a nuove leve dal curriculum brillante, ma anche a giovani dalla spiccata personalità.