“… Devi impegnarti in prima persona, riappropriandoti di te stesso. È un vantaggio al quale non puoi
rinunciare…”
“… Devi impegnarti in prima persona, riappropriandoti di te stesso. È un vantaggio al quale non puoi
rinunciare…”
“… Devi impegnarti in prima persona, riappropriandoti di te stesso. È un vantaggio al quale non puoi
rinunciare…”
La moda è un business che pretende specifiche competenze. La formazione è quindi strategica per poter ambire a lavorare nella fashion industry.
Viene spontaneo pensare che fashion e creatività formino un connubio perfetto, e in effetti è proprio così. La moda è una forma d’arte, come tale scaturisce da idee brillanti e innovative. Tuttavia, c’è dell’altro. Se l’alta sartoria italiana è divenuta economicamente così trainante, se l’industria tricolore dell’abbigliamento è apprezzata a ogni latitudine, è anche perchè capacità e professionalità ne hanno caratterizzato ogni ambito. Insomma, quel che ha reso questo business così prolifico è stato sì il talento, abbinato però ad altre determinanti qualità, quali le competenze tecniche e di management. Si tratta di doti necessarie, che non possono mancare nel curriculum di chiunque voglia intraprendere una carriera lavorativa tra sartorie, laboratori e passerelle.
E, mai come oggi, è davvero facile provare a far proprie queste competenze. Ciò in quanto i giovani che intendono lavorare nel campo della haute couture possono contare su un sistema d’istruzione che propone un vasto ventaglio di possibilità, sia in ambito scolastico che universitario.
Il catalogo delle scelte disponibili non può che partire da questa tipologia di scuola, che rappresenta un ottimo punto di inizio per chi intende coltivare il sogno dello stile. Si tratta di una proposta formativa il cui obiettivo è plasmare i futuri alfieri della moda. Inoltre questo istituto rappresenta una valida alternativa al liceo, particolarmente indicata per chi non si sente incline agli studi classici né a quelli scientifici, ma che ciononostante vuole conseguire un diploma di sicura utilità nella moda. Al termine del percorso (della durata di 5 anni), allo studente verrà rilasciato un diploma che permetterà di ambire legittimamente ad alcuni tra gli sbocchi lavorativi più ambiti nella fashion industry. A rendere interessante questa scelta non è soltanto la prospettiva futura, ma anche la proposta formativa. Oltre alle materie tradizionali, essa include lo studio di numerose discipline – tutte riguardanti l’ambito della moda – a cui si aggiunge un perfetto equilibrio tra teorica e pratica. Unendo lo studio sui libri alle esperienze sul campo, lo studente potrà così entrare a diretto contatto con il mondo delle passerelle, prendere confidenza con stoffe e bozzetti, ma anche con il marketing e la comunicazione, così da capire meglio in cosa consisterà il suo lavoro futuro.
È la scelta più indicata per tutti quei giovani attratti, in particolare, dal dietro le quinte delle passerelle. Questa scuola è infatti in grado di esaltare l’estro creativo e di perfezionare le capacità artistiche di chi intende il disegno come la specializzazione con cui fare ingresso nelle case di moda. Se il liceo artistico è in generale improntato allo studio delle discipline artistiche, l’indirizzo “Fashion Design” ne costituisce un’articolazione ideata su misura per chi vuole mettere la propria firma sulle creazioni. Anche in questo caso, il percorso formativo si articola lungo il doppio binario teoria – pratica, utile ad avvicinare gli studenti alle realtà delle produzioni sartoriali. Scegliendo questa scuola, i ragazzi avranno l’occasione di studiare il design non soltanto dal punto di vista tecnico ma anche storico, seguendone l’evoluzione lungo gli anni. Al termine del quinquennio, essi potranno vantare un bagaglio nozionistico che permetterà loro di applicare le tecniche di design a ogni ambito della produzione creativa. Inoltre, diploma alla mano, sarà possibile provare a lavorare subito nel settore o, in alternativa, proseguire il sentiero culturale frequentando l’Accademia di Belle Arti o l’università.
Superato l’esame di maturità, con ancora la voglia di imparare prima di mettersi in discussione nel mondo del lavoro, i ragazzi possono optare per un cammino formativo che conduce in uno di questi due luoghi del sapere. Scegliendo il corso di studi in “Fashion Design” dell’Accademia di Belle Arti, si avrà la possibilità di perfezionare ulteriormente le competenze relative a tale materia, portando gli studenti a diventare veri esperti nel disegno di abiti e accessori e nella conoscenze delle tecniche e tecnologie più avanzate. Il diploma di laurea potrà essere speso presso quelle case di moda alla ricerca di disegnatori e ricercatori di nuova tendenza. Diverso, ma non di molto, è il corso di laurea in “Design e Discipline della Moda”. Non di molto, perché pur sempre di grafica si tratta, ma allo stesso tempo diverso in quanto contempla lo studio di discipline ulteriori, utili a formare figure che sappiano destreggiarsi con agilità tra i mille risvolti della haute couture. Con questa laurea in tasca, i giovani potranno infatti ambire non soltanto a un posto nel reparto creativo, ma anche in quello comunicativo e dell’organizzazione degli eventi. Ovviamente, l’offerta messa a disposizione degli atenei non è tutta qui. Esistono altri ruoli nella moda, e il mondo accademico ne è ben consapevole. Per questo motivo, chi ama la fashion industry ma non si sente particolarmente portato per la creazione degli abiti, può ambire a un ruolo manageriale. Per farlo, la facoltà di economia (in tutte le sue ramificazioni) e quella di ingegneria gestionale, forniscono quel know how fondamentale per far crescere il brand, che nel settore luxury ha un ruolo pari, se non superiore, a quello attribuito alla qualità.
La risposta è sì, e non potrebbe essere altrimenti. Sono molteplici le professioni nella moda e sono diversi i lavoratori di questo settore che non hanno seguito uno dei percorsi di cui abbiamo parlato. Basti pensare, a esempio, a chi opera come store management. Questa figura è addetta alla gestione delle boutique di moda, amministrandola in linea con le direttive della casa madre e, al contempo, venendo incontro alle esigenze e ai gusti della clientela. Altro esempio è dato da chi svolge l’attività di fotografo di moda. Forte di un corso di specializzazione specifico, questo artista gioca un ruolo fondamentale nel far sì che le nuove collezioni giungano in tutta la loro bellezza agli occhi dei possibili compratori. Infine, un altro esempio è dato dal fashion blogger. In tal caso, basta una certa abilità nello scrivere, un discreto gusto unito a una schietta capacità critica, ed ecco che il gioco è fatto.
Questi sono solo alcuni dei casi che permettono di dire che sì, è possibile lavorare nella moda senza titoli di studio. Tuttavia, non bisogna dimenticare quanto detto in apertura: la fashion industry mette al centro di tutto la creatività, che però di per sé non è sufficiente. Occorrono competenze ulteriori e necessarie, alla cui padronanza si può giungere solo al termine di un utile e adeguato percorso formativo.